Giuliana nacque a Firenze nel 1270 circa le notizie che la riguardano derivano principalmente dal “Dialogus ad Petrum Cosmae” opera redatta da fra Paolo Attavanti nella seconda metà del quindicesimo secolo:
« La nostra città generò Giuliana, specchio di verginità e memorabile esempio per tutte le donne, tanto che Ella diventò celebre per lo splendore della sua santità. Seguendo infatti i santi insegnamenti, come ci testimonia il suo comportamento, si adornò non di vane doti o dell’approvazione dei mortali per la sua singolare bellezza, ma del merito della sua virtù vera nella quale spesso risiede il decoro e la gloria del successo. Tra l’altro, abbracciando la devozione della «vedovanza» della Santa Madre (Maria Addolorata), ne vestì l’abito della salvezza (che, secondo un’accettabile ipotesi, avrebbe ricevuto ritualmente nel 1305). »
Appena quindicenne Giuliana, sentendo parlare il beato Alessio sul giudizio finale, colpita da quelle parole, decise di dedicarsi tutta alla contemplazione di Dio e alla sequela di Cristo. Prendendo a frequentare la famiglia dei Servi rimase tanto edificata dalla vita evangelica di quei frati, che non cessò di pregare la Regina del cielo e i propri genitori, finché non le fu concesso di vestire l’abito dei Servi.
Assieme ad altre giovani e donne di santa vita, che perseguivano lo stesso proposito di conversione e di carità, si ritrovava nella chiesa dei Servi, a Cafaggio, alla porta della città. Qui esse prendevano parte alla liturgia, cantavano le lodi della Vergine, e si dedicavano a servire i fratelli, specialmente i più poveri. Giuliana era guida alle altre compagne che aspiravano a vivere più da vicino l’esempio di Cristo, sotto la protezione della Vergine. Per questo motivo Giuliana «divenne capostipite delle suore e delle monache serve di santa Maria».
Da vera discepola di Gesù e della sua Madre, rinnegava con forza l’egoismo, lo spirito mondano e il demonio. Ancora giovane di età, superava gli adulti nella virtù. La sua santità ebbe a manifestarsi attraverso molteplici prodigi, in vita e segnatamente nell’ora del suo transito. Ridotta infatti agli estremi, Giuliana non poteva più ingerire alcun cibo, stremata com’era dal cilicio, dalle veglie, dall’orazione e dai digiuni. E poiché bramava di ricevere il Corpo del Signore, chiese con insistenza che le fosse deposto sul petto l’ostia consacrata. Pratica diffusa nel Medioevo a conforto di quegli infermi che desideravano fare la comunione, ma ne erano impediti per la gravità della malattia. Il sacerdote accompagnava questo rito con una preghiera: si invocava Dio perché egli, che aveva infuso l’anima nel corpo, santificasse l’anima del malato mediante il Corpo del Figlio suo. Giuliana tornò alla casa del Padre, colma di gioia per essere stata esaudita nella sua richiesta. Si dice che l’ostia sparisse, quasi fosse penetrata misteriosamente nel corpo di lei. Le sue spoglie sono conservate nella basilica della santissima Annunziata di Firenze. Giuliana fu canonizzata da Clemente XII il 16 giugno 1737.
Nome: Santa Giuliana Falconieri
Titolo: Vergine
Nome di battesimo: Giuliana Falconieri
Nascita: 1270, Firenze
Morte: 19 giugno 1341, Firenze
Ricorrenza: 19 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione