Isidoro nacque nel 1881 a Vrasene, nella diocesi di Gand, in Belgio, figlio maggiore di Luigi De Loor e Camilla Hutsebaut, modesti contadini. Rivelò ben presto i segni di una religiosità insolitamente profonda, andando a Messa tutti i giorni feriali e recitando il Rosario ogni sera insieme ai genitori.
Dopo la prima confessione c la prima comunione, ricevuta all’età di undici anni, si comunicò con regolarità, fatto per quei tempi abbastanza insolito.
Insegnò catechismo nel suo villaggio e a Saint-Gilles, iscrivendosi in seguito alla Pia Unione di S. Francesco Saverio. All’età di ventisei anni, consigliato dal celebre missionario redentorista, Bouckaert, entrò come fratello coadiutore nei passionisti (fondati da S. Paolo della Croce; 19 ott.) nel Ritiro di Tournai, prendendo i voti religiosi nel settembre del 1908.
Nel 1910 fu trasferito al nuovo Ritiro di Wezembcek-Oppem, presso Bruxelles, dove gli furono affidati gli incarichi di cuoco, portinaio e ortolano. Egli cercava di essere gradito a Cristo servendo i fratelli della comunità e ritenne che la propria missione consistesse nello svolgere queste attività necessarie alla loro opera di apostolato missionario, compito per il quale egli sapeva di non essere stato direttamente chiamato.
Il suo motto era Omnia pro pulchro caelo, cioè «tutto per il bel Cielo», parole che era solito mormorare tra sé quando attendeva a lavori noiosi o non immediatamente gratificanti. Era sempre premuroso e sereno, disposto a fare piaceri a tutti e in generale si prendeva cura della comunità con un affetto quasi paterno.
Fu così obbediente alla regola e ai superiori che venne considerato un’incarnazione della Costituzione della congregazione.
Accusando disturbi a un occhio, dovette sottoporsi a una dolorosa operazione che purtroppo fallì, creandogli sofferenze maggiori che sopportò con fortezza esemplare.
Fu trasferito nel 1912 a Kortrijk (nella diocesi di Bruges), dove la sua salute continuò a peggiorare: nel 1916 scoprirono che il problema all’occhio era stato causato da un cancro, ora diffusosi anche all’intestino. Ammalatosi di pleurite poco dopo, morì il 6 otzobre dopo una dolorosa agonia, durante la quale era solito consolassi dicendo: «Il paradiso, una volta guadagnato, è guadagnato per sempre». Aveva solo trentacinque anni.
Seppellito nel cimitero di Kortrijk, fu traslato nel 1952 in una tomba nella chiesa dei passionisti.
Fu beatificato nel 1984: la preghiera approvata per l’uso liturgico della sua festa ricorda il suo spirito di umiltà, il duro lavoro e l’esempio di una vita «nascosta all’ombra della croce».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Cortryck in Belgio, beato Isidoro di San Giuseppe de Loor, religioso della Congregazione della Passione, che svolse santamente i compiti a lui affidati e, colpito dalla malattia, fu per i suoi confratelli un esempio di accettazione di atroci sofferenze.
Nome: Beato Isidoro di San Giuseppe De Loor
Titolo: Passionista
Nome di battesimo: Isidoor de Loor
Nascita: 18 aprile 1881, Vrasene, Belgio
Morte: 6 ottobre 1916, Kortrijk, Belgio
Ricorrenza: 6 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione