NECESSITÀ DELLA DEVOZIONE A MARIA
14. Confesso, con tutta la Chiesa, che Maria essendo una semplice creatura uscita dalle mani dell’Altissimo, paragonata alla sua Maestà infinita è meno di un atomo, o meglio non è niente del tutto, poiché egli solo è «Colui che è» (Es 3,14). Perciò questo grande Signore, sempre indipendente e bastante a se stesso, non ebbe e non ha ancora assolutamente bisogno della santissima Vergine per il compimento delle sue volontà e per la manifestazione della sua gloria. Gli basta volere per fare tutto.
15. Tuttavia dico che, dato l’ordine attuale delle cose, Dio avendo voluto cominciare e compiere le sue più grandi opere per mezzo della santissima Vergine dal momento che la formò, bisogna credere che non muterà condotta nei secoli dei secoli, perché egli è Dio e non muta nei suoi pensieri né nella sua condotta.
16. Dio Padre diede al mondo il suo Unigenito solo per mezzo di Maria. Per quanto i patriarchi avessero sospirato, per quanto i profeti e i santi dell’antica legge avessero invocato, per quattromila anni, per avere questo tesoro, solo Maria lo meritò e trovò grazia davanti a Dio con la forza delle sue preghiere e l’altezza delle sue virtù. Essendo il mondo indegno, dice sant’Agostino, di ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre, egli lo diede a Maria perché il mondo lo ricevesse per mezzo di lei.
Il Figlio di Dio si fece uomo per la nostra salvezza, ma in Maria e per mezzo di Maria.
Dio Spirito Santo formò Gesù Cristo in Maria, ma dopo averle chiesto il consenso per mezzo di uno dei primi ministri della sua corte.
17. Dio Padre comunicò a Maria la propria fecondità per quanto ne era capace una semplice creatura, per darle il potere di generare il Figlio suo e tutti i membri del suo Corpo mistico.
18. Dio Figlio discese nel suo seno verginale, come nuovo Adamo nel suo paradiso terrestre, per compiacersene e per operarvi di nascosto meraviglie di grazia. Questo Dio fatto uomo trovò la sua libertà nel vedersi imprigionato nel suo seno; fece risplendere la sua forza nel lasciarsi portare da questa fanciulla; trovò la sua gloria e quella del Padre nel nascondere i suoi splendori a ogni creatura di quaggiù, per rivelarli solo a Maria; glorificò la sua indipendenza e la sua maestà nel dipendere da questa amabile Vergine nella concezione, nella nascita, nella presentazione al tempio, nei trent’anni di vita nascosta, perfino nella morte, cui ella doveva assistere, per compiere con lei un medesimo sacrificio e per essere immolato col suo consenso all’eterno Padre, come un tempo Isacco col consenso di Abramo alla volontà di Dio. È lei che lo allattò, nutrì, mantenne, allevò e sacrificò per noi.
O ammirabile e incomprensibile dipendenza di un Dio che lo Spirito Santo non poté passare sotto silenzio nel Vangelo – sebbene ci abbia nascosto quasi tutte le cose mirabili che questa Sapienza incarnata fece nella sua vita nascosta – per mostrarcene il pregio e la gloria infinita. Gesù Cristo ha dato più gloria a Dio Padre con la sottomissione a sua Madre per trent’anni di quanta non gliene avrebbe data convertendo tutto il mondo operando le più grandi meraviglie. Oh! quanto glorifichiamo altamente Dio quando ci sottomettiamo, per piacergli, a Maria, sull’esempio di Gesù Cristo, nostro unico modello!
19. Se esaminiamo attentamente il resto della vita di Gesù Cristo, vedremo che egli volle incominciare i suoi miracoli per mezzo di Maria. Egli santificò san Giovanni nel seno di sua madre santa Elisabetta con la parola di Maria; appena ella parlò, Giovanni fu santificato, ed è il suo primo e più grande miracolo nell’ordine della grazia. Cambiò, alle nozze di Cana, l’acqua in vino alla sua umile preghiera, ed è il suo primo miracolo nell’ordine della natura. Cominciò e continuò i suoi miracoli per mezzo di Maria; e li continuerà fino alla fine dei secoli per mezzo di Maria.
20. Dio Spirito Santo essendo sterile in Dio, cioè non generando altra persona divina, divenne fecondo per mezzo di Maria da lui sposata. È con lei e in lei e da lei che egli formò il suo capolavoro, che è un Dio fatto uomo, e che egli forma tutti i giorni fino alla fine del mondo i predestinati e i membri del corpo di questo capo adorabile: perciò più trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in un anima, più diviene operante e potente per formare Gesù Cristo in quest’anima e quest’anima in Gesù Cristo.
21. Con ciò non si vuol dire che la santissima Vergine dia allo Spirito Santo la fecondità, come se non l’avesse, poiché, essendo Dio, egli ha la fecondità o la capacità di generare, come il Padre e il Figlio, sebbene non la riduca in atto, non generando altra persona divina. Ma si vuol dire che lo Spirito Santo, tramite la santissima Vergine, di cui vuol servirsi, sebbene non ne abbia assolutamente bisogno, riduce in atto la sua fecondità, generando in lei e per mezzo di lei Gesù Cristo e i suoi membri. Mistero di grazia sconosciuto anche ai più dotti e spirituali tra i cristiani.
22. La condotta che le tre Persone della Santissima Trinità tennero nell’Incarnazione e nella prima venuta di Gesù Cristo, la mantengono tutti i giorni, in modo invisibile, nella santa Chiesa, e la manterranno fino alla fine dei secoli, nell’ultima venuta di Gesù Cristo.
23. Dio Padre riunì tutte le acque e le chiamò mària (mare); riunì tutte le grazie e le chiamò Maria. Questo gran Dio ha un tesoro o un deposito ricchissimo, dove racchiuse tutto ciò che possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il proprio Figlio; e questo tesoro immenso non è altro che Maria, che i santi chiamano il tesoro del Signore, dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti.
24. Dio Figlio comunicò a sua Madre tutto ciò che acquistò con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili, e la fece tesoriera di tutto quello che il Padre gli diede in eredità; è per mezzo di lei che egli applica i suoi meriti ai suoi membri, comunica le sue virtù e distribuisce le sue grazie; è il suo canale misterioso, è il suo acquedotto, per cui fa passare dolcemente e abbondantemente le sue misericordie.
25. Dio Spirito Santo comunicò a Maria, sua fedele Sposa, i suoi doni ineffabili, e la scelse come dispensatrice di tutto ciò che possiede: in modo che ella distribuisce a chi vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole, tutti i suoi doni e le sue grazie, e non viene dato alcun dono celeste agli uomini che non passi per le sue mani verginali. Poiché tale è la volontà di Dio, che volle che noi avessimo tutto per mezzo di Maria. Così doveva essere arricchita, innalzata e onorata dall’Altissimo colei che si è fatta povera, umile e nascosta fino al nulla con la sua profonda umiltà per tutta la sua vita. Ecco il pensiero della Chiesa e dei santi Padri.
26. Se parlassi a certi sapientoni d’oggi, proverei tutto ciò che dico semplicemente, più a lungo, con la sacra Scrittura, i santi Padri, dei quali riporterei i passi latini, e con parecchie solide ragioni che si possono vedere sviluppate a lungo dal R. P. Poiré nel suo libro: La Triplice Corona di Maria. Ma siccome parlo particolarmente ai poveri e ai semplici che, essendo di buona volontà e avendo più fede del comune dei sapienti, credono con più semplicità e con più merito, mi limito a esporre loro in modo semplice la verità, senza fermarmi a citare tutti i passi latini, che non capiscono, sebbene non trascuri di riportarne qualcuno, senza ricercarli molto. Continuiamo.
27. Poiché la grazia perfeziona la natura e la gloria perfeziona la grazia, è certo che Nostro Signore è ancora in cielo Figlio di Maria come lo era sulla terra, e che, di conseguenza, ha conservato la sottomissione e l’obbedienza del più perfetto di tutti i figli riguardo alla migliore di tutte le madri. Ma bisogna guardarsi dal concepire in questa dipendenza qualche abbassamento o imperfezione in Gesù Cristo. Perché Maria essendo infinitamente al di sotto di suo Figlio, che è Dio, non gli comanda come una madre terrena comanderebbe a suo figlio che è al di sotto di lei. Maria, essendo tutta trasformata in Dio per la grazia e la gloria che trasforma tutti i santi in lui, non domanda, né vuole, né fa niente che sia contrario all’eterna e immutabile volontà di Dio. Quando dunque si legge, negli scritti di san Bernardo, san Bernardino, san Bonaventura, ecc., che in cielo e sulla terra, tutto, perfino Dio stesso, è sottomesso alla santissima Vergine, vuol dire che l’autorità che Dio ha voluto concederle è così grande, che sembra che ella abbia la stessa potenza di Dio, e che le sue preghiere e richieste sono così potenti presso Dio, che equivalgono sempre a dei comandi presso la sua Maestà, che non resiste mai alla preghiera della sua cara Madre, perché è sempre umile e conforme alla sua volontà.
Se Mosè, con la forza della sua preghiera, fermò la collera di Dio sugli Israeliti, in modo così potente che l’altissimo e infinitamente misericordioso Signore, non potendo resistergli, gli disse di lasciarlo andare in collera e punire quel popolo ribelle, cosa dobbiamo pensare, a maggior ragione, della preghiera dell’umile Maria, la degna Madre di Dio, che è più potente presso la sua Maestà delle preghiere e intercessioni di tutti gli angeli e i santi del cielo e della terra?
28. Maria comanda in cielo sugli angeli e i beati. Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l’incarico di riempire di santi i troni vuoti da cui caddero per superbia gli angeli ribelli. Tale è la volontà dell’Altissimo, che innalza gli umili, che il cielo, la terra e l’inferno, volenti o nolenti, si pieghino ai comandi dell’umile Maria, che egli ha costituito sovrana del cielo e della terra, condottiera dei suoi eserciti, tesoriera dei suoi tesori, dispensatrice delle sue grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, sterminatrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue grandezze e dei suoi trionfi.
29. Dio Padre vuole avere figli per mezzo di Maria fino alla fine del mondo, e le dice queste parole: «Fissa la tenda in Giacobbe» (Sir 24,8), cioè poni la tua dimora e residenza tra i miei figli e predestinati, raffigurati da Giacobbe, e non tra i figli del demonio e i reprobi, raffigurati da Esaù.
30. Come nella generazione naturale e corporale vi è un padre e una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale vi è un padre che è Dio e una madre che è Maria. Tutti i veri figli di Dio e predestinati hanno Dio per padre e Maria per madre; e chi non ha Maria per Madre non ha Dio per Padre. Per questo i reprobi, come gli eretici, gli scismatici, ecc., che odiano o guardano con disprezzo o indifferenza la santissima Vergine, non hanno Dio per padre, sebbene se ne vantino, perché non hanno Maria per madre: poiché se l’avessero per madre, l’amerebbero e l’onorerebbero come un vero e buon figlio ama naturalmente e onora sua madre che gli ha dato la vita.
Il segno più infallibile e più indubitabile per distinguere un eretico, un uomo di cattiva dottrina, un reprobo, da un predestinato, è che l’eretico e il reprobo non hanno che disprezzo o indifferenza per la santissima Vergine, cercando, con le loro parole ed esempi, di sminuirne il culto e l’amore, apertamente o di nascosto, talvolta sotto speciosi pretesti. Ahimè! Dio Padre non ha detto a Maria di abitare tra di loro, perché sono degli Esaù.
31. Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno, per mezzo della sua cara Madre, nei suoi membri, e le dice: «Prendi in eredità Israele» (Sir 24,8). Come se dicesse: Dio mio Padre m’ha dato in eredità tutte le nazioni della terra, tutti gli uomini buoni e cattivi, predestinati e reprobi; condurrò gli uni con lo scettro d’oro e gli altri con lo scettro di ferro; sarò il padre e l’avvocato degli uni, il giusto vendicatore degli altri, e il giudice di tutti; ma tu, mia cara Madre, avrai per tua eredità e possesso solo i predestinati raffigurati da Israele; e, come loro buona madre, li genererai, nutrirai, alleverai; e, come loro sovrana, li condurrai, governerai e difenderai.
32. «L’uno e l’altro è nato in essa» (Sal 87,5), dice lo Spirito Santo. Secondo la spiegazione di qualche Padre, il primo uomo che è nato in Maria è l’Uomo-Dio, Gesù Cristo; il secondo è un semplice uomo, figlio di Dio e di Maria per adozione. Se Gesù Cristo, il capo degli uomini, è nato in lei, i predestinati, che sono i membri di questo capo, devono pure necessariamente nascere in lei. Una stessa madre non mette al mondo la testa o il capo senza le membra, né le membra senza la testa; altrimenti questo sarebbe un mostro di natura; così, nell’ordine della grazia, il capo e i membri nascono da una stessa madre; e se un membro del corpo mistico di Gesù Cristo, cioè un predestinato, nascesse da un’altra madre diversa da Maria che ha generato il capo, questo non sarebbe un predestinato, né un membro di Gesù Cristo, ma un mostro nell’ordine della grazia.
33. Inoltre, essendo Gesù Cristo ora più che mai il frutto di Maria, come il cielo e la terra le ripetono mille e mille volte ogni giorno: «E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù», è certo che Gesù Cristo è veramente il frutto e l’opera di Maria per ogni uomo in particolare, che lo possiede, come per tutti in generale; di modo che, se qualche fedele ha Gesù Cristo formato nel suo cuore, può dire audacemente: «Infinite grazie a Maria, ciò che possiedo è suo effetto e suo frutto, e senza di lei non lo avrei»; e si può applicarle con più verità che san Paolo non le applichi a se stesso, queste parole: «Figlioli miei, che io di nuovo partorisco, finché non sia formato Cristo in voi» (Gal 4,19), Io genero ogni giorno i figli di Dio, finché Gesù Cristo mio Figlio non sia formato in loro nella pienezza della sua età. Sant’Agostino superando se stesso, e tutto quello che ho detto, dice che tutti i predestinati, per essere conformi all’immagine del Figlio di Dio, in questo mondo sono nascosti nel seno della santissima Vergine, dove sono custoditi, nutriti, mantenuti e cresciuti da questa buona Madre, finché ella non li generi alla gloria, dopo la morte, che è propriamente il giorno della loro nascita, come la Chiesa chiama la morte dei giusti. O mistero di grazia sconosciuto ai reprobi e poco conosciuto dai predestinati!
34. Dio Spirito Santo vuole formarsi in lei e per mezzo di lei degli eletti e le dice: «Metti radici nei miei eletti» (Sir 24,12). Getta, mia diletta e mia Sposa, le radici di tutte le tue virtù nei miei eletti, affinché crescano di virtù in virtù e di grazia in grazia. Io mi sono compiaciuto tanto in te, quando vivevi sulla terra nella pratica delle più sublimi virtù, che desidero ancora trovarti sulla terra, senza che tu cessi di essere in cielo. Riproduciti per questo nei miei eletti: che io veda in loro compiacendomene le radici della tua fede invincibile, della tua umiltà profonda, della tua mortificazione universale, della tua orazione sublime, della tua carità ardente, della tua speranza ferma e di tutte le tue virtù. Tu sei sempre la mia Sposa più fedele, più pura e più feconda che mai: la tua fede mi dia dei fedeli; la tua purezza mi dia dei vergini, la tua fecondità mi dia degli eletti e dei templi.
35. Quando Maria ha gettato le sue radici in un’anima, vi produce delle meraviglie di grazia che ella sola può produrre perché ella sola è la Vergine feconda che non ha mai avuto né avrà mai simile in purezza e in fecondità.
Maria ha prodotto, con lo Spirito Santo, la cosa più grande che vi sia stata e vi sarà mai, che è un Dio-Uomo, e produrrà di conseguenza le cose più grandi che vi saranno negli ultimi tempi. La formazione e l’educazione dei grandi santi che vi saranno verso la fine del mondo è riservata a lei; perché soltanto questa Vergine singolare e miracolosa può produrre, in unione con lo Spirito Santo, le cose singolari e straordinarie.
36. Quando lo Spirito Santo, suo Sposo, la trova in un’anima, vi vola, vi entra pienamente, si comunica a quest’anima tanto più abbondantemente quanto più posto essa dà alla sua Sposa; e una delle grandi ragioni per cui lo Spirito Santo non compie adesso meraviglie sorprendenti nelle anime, è che non vi trova un’unione abbastanza grande con la sua fedele e indissolubile Sposa. Dico: indissolubile Sposa, perché da quando quest’Amore sostanziale del Padre e del Figlio ha sposato Maria per generare Gesù Cristo, il capo degli eletti e Gesù Cristo negli eletti, non l’ha mai ripudiata, perché ella è sempre stata fedele e feconda.
37. Da quanto ho detto si deve evidentemente concludere: In primo luogo, che Maria ha ricevuto da Dio un grande dominio sulle anime degli eletti: poiché ella non potrebbe porre in loro la sua residenza, come Dio Padre le ha ordinato; formarli, nutrirli e generarli alla vita eterna come loro madre, averli come sua parte ed eredità, formarli in Gesù Cristo e Gesù Cristo in loro; gettare nel loro cuore le radici delle sue virtù, ed essere la compagna indissolubile dello Spirito Santo per tutte queste opere di grazia; non potrebbe, dico, fare tutte queste cose, se non avesse diritto e dominio sulle loro anime per una grazia singolare dell’Altissimo, che, avendole dato potere sul suo Figlio unico e naturale, glielo ha dato anche sui suoi figli adottivi, non solamente quanto al corpo, il che sarebbe poca cosa, ma anche quanto all’anima.
38. Maria è la Regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il Re per natura e per conquista. Ora, come il regno di Cristo consiste principalmente nel cuore o nell’interiore dell’uomo, secondo quelle parole: «Il regno di Dio è dentro di voi» (Lc 17,21), così il regno della santissima Vergine è principalmente nell’interiore dell’uomo, cioè nella sua anima, ed è principalmente nelle anime che ella è glorificata con suo Figlio più che in tutte le creature visibili, e noi possiamo chiamarla con i santi la Regina dei cuori.
39. In secondo luogo, bisogna concludere che se la santissima Vergine è necessaria a Dio, di una necessità che si chiama ipotetica, secondo la sua volontà, è molto più necessaria agli uomini per conseguire il loro ultimo fine. Non bisogna dunque confondere la devozione alla santissima Vergine con la devozione agli altri santi, come se non fosse più necessaria e solo di supererogazione.
40. Il dotto e pio Suarez, della Compagnia di Gesù, il sapiente e devoto Giusto Lipsio, dottore di Lovanio, e parecchi altri, hanno provato inconfutabilmente, basandosi sul pensiero dei Padri, tra gli altri sant’Agostino, sant’Efrem, san Cirillo di Gerusalemme, san Germano di Costantinopoli, san Giovanni Damasceno, sant’Anselmo, san Bernardo, san Bernardino, san Tommaso e san Bonaventura, che la devozione alla santissima Vergine è necessaria alla salvezza, e che è un segno infallibile di riprovazione, come lo riconoscono lo stesso Ecolampadio e alcuni altri eretici, il non avere stima e amore per la santissima Vergine, e che, al contrario, è un segno infallibile di predestinazione esserle interamente e veramente devoti.
41. Lo provano le figure e le parole dell’antico e del nuovo Testamento, lo confermano il pensiero e gli esempi dei santi, lo insegnano e lo dimostrano la ragione e l’esperienza; il diavolo stesso e i suoi satelliti, costretti dalla forza della verità, furono sovente obbligati a confessarlo loro malgrado. Di tutti i passi dei santi Padri e dei Dottori, di cui ho fatto un’ampia raccolta per provare questa verità, ne riporto uno solo per non essere troppo lungo: «Essere tuoi devoti, o santa Vergine, dice san Giovanni Damasceno, è un’arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare».
42. Potrei qui riportare parecchi fatti che provano la stessa cosa, tra gli altri: 1) quello riportato nelle cronache di san Francesco, quando egli vide in un’estasi una grande scala che portava in cielo, alla cui estremità vi era la santa Vergine, per la quale gli fu mostrato che bisognava salire per giungere al cielo; 2) quello riportato nelle cronache di san Domenico, quando quindicimila demoni che possedevano l’anima di un infelice eretico, presso Carcassonne, ove san Domenico predicava il Rosario, furono costretti, a loro confusione, per comando della santa Vergine, a confessare parecchie grandi e consolanti verità riguardanti la devozione alla santa Vergine, con tanta forza e chiarezza, che non si può leggere questo episodio autentico e il panegirico che il diavolo fece suo malgrado della devozione alla santissima Vergine, senza versare lacrime di gioia, per poco che uno sia devoto della santissima Vergine.
43. Se la devozione alla santissima Vergine è necessaria a tutti gli uomini semplicemente per salvarsi, lo è ancora molto di più a quelli che sono chiamati a una perfezione particolare; e io non credo che una persona possa acquistare un’unione intima con Nostro Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la santissima Vergine e una grande dipendenza dal suo aiuto.
44. Solo Maria ha trovato grazia presso Dio senza l’aiuto di nessun’altra creatura. Solo per mezzo di lei tutti quelli che hanno trovato grazia presso Dio dopo di lei l’hanno trovata, e solo per mezzo di lei tutti quelli che verranno la troveranno. Ella era piena di grazia quando fu salutata dall’arcangelo Gabriele, fu colmata di grazia con sovrabbondanza dallo Spirito Santo quando stese su di lei la sua ombra ineffabile; e accrebbe talmente di giorno in giorno e di momento in momento questa duplice pienezza, che giunse a un grado di grazia immenso e inconcepibile; di modo che l’Altissimo l’ha costituita unica tesoriera dei suoi tesori e unica dispensatrice delle sue grazie, per nobilitare, innalzare e arricchire chi vuole, per far entrare chi vuole nella via stretta del cielo, per far passare, malgrado tutto, chi vuole per la porta stretta della vita, e per dare il trono, lo scettro e la corona regale a chi vuole. Gesù è dovunque e sempre il frutto e il Figlio di Maria; e Maria è dovunque il vero albero che porta il frutto di vita, e la vera madre che lo genera.
45. Solo a Maria Dio ha dato le chiavi delle stanze del divino amore, e il potere di entrare nelle vie più sublimi e più segrete della perfezione, e di farvi entrare gli altri. Solo Maria fa entrare nel paradiso terrestre i miseri figli di Eva l’infedele, perché vi passeggino piacevolmente con Dio, vi si nascondano con sicurezza dai loro nemici e vi si nutrano deliziosamente, e senza più temere la morte, del frutto dell’albero della vita e della scienza del bene e del male e vi bevano a larghi sorsi le acque celesti di questa bella fontana che vi zampilla in abbondanza; o meglio, essendo ella stessa questo paradiso terrestre, o questa terra vergine e benedetta da cui Adamo ed Eva peccatori furono scacciati, fa entrare presso di lei solo quelli che vuole per farli diventare santi.
46. Tutti i ricchi del popolo, per servirmi dell’espressione dello Spirito Santo, secondo la spiegazione di san Bernardo, tutti i ricchi del popolo cercheranno il tuo volto di secolo in secolo, e particolarmente alla fine del mondo, cioè i più grandi santi, le anime più ricche in grazia e in virtù, saranno i più assidui nel pregare la santissima Vergine e nell’averla sempre presente come loro perfetto modello da imitare, e loro aiuto potente per esserne soccorsi.
47. Ho detto che ciò avverrà specialmente alla fine del mondo, e presto, perché l’Altissimo e la sua santa Madre devono formarsi dei grandi santi che sorpasseranno di tanto in santità la maggior parte degli altri santi quanto i cedri del Libano sorpassano i piccoli alberelli, come fu rivelato a un’anima santa la cui vita è stata scritta dal de Renty.
48. Queste grandi anime, piene di grazia e di zelo, saranno elette per opporsi ai nemici di Dio, che fremeranno da tutte le parti, e saranno particolarmente devote della santissima Vergine, illuminate dalla sua luce, nutrite dal suo latte, guidate dal suo spirito, sostenute dal suo braccio e custodite sotto la sua protezione, così che esse combatteranno con una mano ed edificheranno con l’altra. Con una mano combatteranno, rovesceranno, schiacceranno gli eretici con le loro eresie, gli scismatici con i loro scismi, gli idolatri con la loro idolatria e i peccatori con le loro empietà; con l’altra mano edificheranno il tempio del vero Salomone e la mistica città di Dio, cioè la santissima Vergine, chiamata dai santi Padri il tempio di Salomone e la città di Dio. Porteranno tutti, con le loro parole e i loro esempi, alla sua vera devozione, ciò che attirerà loro molti nemici, ma anche molte vittorie e gloria per Dio solo. Così Dio rivelò a san Vincenzo Ferreri, grande apostolo del suo secolo, come questi ha ben indicato in una delle sue opere.
Sembra che lo Spirito Santo abbia predetto ciò nel Salmo 59, con le parole: «Il Signore regnerà in Giacobbe e fino ai confini della terra; ritorneranno a sera e soffriranno la fame come cani, si aggireranno intorno alla città in cerca di cibo». Questa città intorno alla quale gli uomini si aggireranno alla fine del mondo per convertirsi e per saziare la loro fame di giustizia, è la santissima Vergine, chiamata dallo Spirito Santo città di Dio.
49. Per mezzo di Maria cominciò la salvezza del mondo, e per mezzo di Maria deve essere compiuta. Maria quasi non comparve nella prima venuta di Gesù Cristo, affinché gli uomini, ancora poco istruiti e illuminati sulla persona di suo Figlio, non si allontanassero dalla verità, attaccandosi troppo fortemente e troppo grossolanamente a lei, ciò che sarebbe certamente avvenuto se ella fosse stata conosciuta, a causa dell’incanto meraviglioso che l’Altissimo le aveva conferito anche nell’aspetto esteriore; ciò è tanto vero che san Dionigi l’Areopagita ci ha lasciato scritto che, quando la vide, l’avrebbe presa per una divinità, per le sue segrete attrattive e per la sua bellezza incomparabile, se la fede, nella quale era ben fermo, non gli avesse insegnato il contrario. Ma, nella seconda venuta di Gesù Cristo, Maria deve essere conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo, affinché per mezzo suo Gesù Cristo sia conosciuto, amato e servito, le ragioni che indussero lo Spirito Santo a nascondere la sua Sposa durante la vita, e a non rivelarla che ben poco dopo la predicazione del Vangelo, non sussistono più.
50. Dio vuol dunque rivelare e manifestare Maria, il capolavoro delle sue mani, in questi ultimi tempi:
1) Perché ella si nascose in questo mondo e si pose al di sotto della polvere con la sua profonda umiltà, avendo ottenuto da Dio, dai suoi Apostoli ed Evangelisti, di non essere manifestata.
2) Perché essendo il capolavoro delle mani di Dio, sia quaggiù per la grazia che in cielo per la gloria, egli vuole esserne glorificato e lodato sulla terra dai viventi.
3) Siccome ella è l’aurora che precede e manifesta il Sole di giustizia, che è Gesù Cristo, deve essere conosciuta e svelata, affinché lo sia Gesù Cristo.
4) Essendo la via per la quale Gesù Cristo è venuto a noi la prima volta, ella lo sarà ancora quando verrà la seconda, sebbene non nello stesso modo.
5) Essendo il mezzo sicuro e la via diritta e immacolata per andare a Gesù Cristo e trovarlo perfettamente, è per mezzo di lei che devono trovarlo le anime sante destinate a risplendere in santità. Chi troverà Maria troverà la vita, cioè Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita. Ma non si può trovare Maria se non la si cerca; né si può cercarla se non la si conosce: poiché non si cerca né si desidera un oggetto sconosciuto. Bisogna dunque che Maria sia più conosciuta che mai, per la maggior conoscenza e gloria della Santissima Trinità.
6) Maria deve risplendere, più che mai, in misericordia, in forza e in grazia in questi ultimi tempi: in misericordia, per ricondurre e ricevere amorosamente i poveri peccatori e gli sviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica; in forza contro i nemici di Dio, gli idolatri, gli scismatici, i maomettani, gli ebrei e gli empi induriti, che si ribelleranno terribilmente per sedurre e far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro contrari; infine ella dovrà risplendere in grazia, per animare e sostenere i valorosi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo che combatteranno per i suoi interessi.
7) Infine Maria deve essere terribile al diavolo e ai suoi seguaci come un esercito schierato in battaglia, specialmente in questi ultimi tempi, poiché il diavolo, ben sapendo che gli rimane poco tempo, e molto meno che mai, per perdere le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi combattimenti; susciterà presto crudeli persecuzioni e tenderà terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, che egli vince più difficilmente degli altri.
51. È specialmente a queste ultime e crudeli persecuzioni del diavolo che aumenteranno ogni giorno fino al regno dell’Anticristo, che si deve applicare questa prima e celebre predizione e maledizione di Dio, pronunziata nel paradiso terrestre contro il serpente. Conviene spiegarla qui per la gloria della santissima Vergine, la salvezza dei suoi figli e la confusione del diavolo.
«Io porrò inimicizie tra te e la donna e la tua stirpe e la sua stirpe; ella ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3,15).
52. Dio ha fatto e formato una sola inimicizia, ma irriconciliabile, che durerà e anzi aumenterà fino alla fine: quella tra Maria, sua degna Madre, e il diavolo, tra i figli e i servi della santa Vergine, e i figli e i seguaci di Lucifero; così che la più terribile nemica del diavolo che Dio abbia creato è Maria, la sua santa Madre. Egli le donò, fin dal paradiso terrestre, quantunque ella non fosse ancora che nella sua mente, tanto odio contro questo maledetto nemico di Dio, tanta abilità per scoprire la malizia di questo antico serpente, tanta forza per vincere, abbattere e schiacciare quest’empio superbo, che egli la teme non solo più di tutti gli angeli e gli uomini, ma, in un certo senso, più di Dio stesso. Non che l’ira, l’odio e la potenza di Dio non siano infinitamente più grandi di quelli della santissima Vergine, poiché le perfezioni di Maria sono limitate; ma in primo luogo perché Satana, essendo superbo, soffre infinitamente di più di essere vinto e punito da una piccola e umile serva di Dio, e l’umiltà di lei lo umilia più della potenza divina; in secondo luogo perché Dio ha dato a Maria un potere così grande contro i diavoli, che essi temono di più, come sono stati spesso obbligati a confessare, loro malgrado, per bocca degli ossessi, uno solo dei suoi sospiri per qualche anima, che le preghiere di tutti i santi, e una sola delle sue minacce contro di loro che tutti gli altri loro tormenti.
53. Ciò che Lucifero perdette con la superbia, Maria lo guadagnò con l’umiltà; ciò che Eva dannò e perdette con la disobbedienza, Maria lo salvò con l’obbedienza. Eva, obbedendo al serpente, perdette con sé tutti i suoi figli, e glieli consegnò; Maria, essendosi resa perfettamente fedele a Dio, salvò con sé tutti i suoi figli e i suoi servi, e li consacrò alla sua Maestà.
54. Dio non soltanto pose inimicizia, ma inimicizie, non solo tra Maria e il demonio, ma tra la stirpe della santa Vergine e la stirpe del demonio; cioè Dio pose inimicizie, antipatie e odi segreti tra i veri figli e servi della santa Vergine e i figli e schiavi del diavolo; essi non si amano scambievolmente, né hanno corrispondenza interiore gli uni con gli altri. I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo (perché è la stessa cosa), hanno sempre perseguitato finora e perseguiteranno più che mai quelli che appartengono alla santissima Vergine, come già Caino perseguitò suo fratello Abele, ed Esaù suo fratello Giacobbe, che sono le figure dei reprobi e dei predestinati. Ma l’umile Maria avrà sempre vittoria sopra questo superbo, e così grande da giungere fino a schiacciargli la testa ove risiede la sua superbia; scoprirà sempre la sua malizia di serpente; sventerà i suoi piani infernali, dissiperà i suoi consigli diabolici e difenderà fino alla fine del mondo i suoi servi fedeli dai suoi crudeli artigli.
Ma il potere di Maria su tutti i diavoli risplenderà particolarmente negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra. Saranno piccoli e poveri agli occhi del mondo, e bassi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e perseguitati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma, in cambio, saranno ricchi della grazia di Dio, che Maria distribuirà loro abbondantemente; grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori a ogni creatura per il loro zelo ardente, e così fortemente sostenuti dall’aiuto divino, che con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo.
55. Infine, Dio vuole che la sua santa Madre sia ora più conosciuta, più amata, più onorata di quanto non lo sia mai stata: ciò che avverrà senza dubbio, se i predestinati entreranno, con la grazia e la luce dello Spirito Santo, nella pratica interiore e perfetta che io mostrerò loro in seguito. Allora vedranno chiaramente, per quanto la fede lo permette, questa bella stella del mare e arriveranno a buon porto, malgrado le tempeste e i pirati, seguendo la sua condotta; conosceranno le grandezze di questa sovrana e si consacreranno interamente al suo servizio, come suoi sudditi e suoi schiavi d’amore; sperimenteranno le sue dolcezze e bontà materne e l’ameranno teneramente come suoi figli diletti; conosceranno le misericordie di cui ella è piena e il bisogno che hanno del suo aiuto e ricorreranno a lei in tutte le cose come a loro cara avvocata e mediatrice presso Gesù Cristo; sapranno che ella è il mezzo più sicuro, più facile, più breve e piu perfetto per andare a Gesù Cristo e si consacreranno a lei corpo e anima, senza riserve, per essere allo stesso modo di Gesù Cristo.
56. Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria?
Saranno fuoco ardente, ministri del Signore che spargeranno dappertutto il fuoco dell’amore divino.
Saranno frecce acute nella mano della potente Maria per trafiggere i suoi nemici.
Saranno figli di Levi, ben purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio, che porteranno l’oro dell’amore nel cuore, l’incenso dell’orazione nello spirito e la mirra della mortificazione nel corpo, e che saranno dappertutto il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e i piccoli, mentre saranno un odore di morte per i grandi, i ricchi e i superbi mondani.
57. Saranno nubi tonanti e volanti per l’aria al minimo soffio dello Spirito Santo, che, senza attaccarsi a nulla, né meravigliarsi di nulla, né mettersi in pena per nulla, spargeranno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il diavolo e i suoi seguaci, e trafiggeranno da parte a parte, per la vita o per la morte, con la loro spada a doppio taglio della parola di Dio, tutti quelli ai quali saranno inviati da parte dell’Altissimo.
58. Saranno veri apostoli degli ultimi tempi, ai quali il Signore delle virtù darà la parola e la forza per operare meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici; dormiranno senza oro né argento e, ciò che più conta, senza preoccupazioni, in mezzo agli altri sacerdoti, ecclesiastici e chierici; e tuttavia avranno le ali argentate della colomba, per andare con la pura intenzione della gloria di Dio e della salvezza delle anime, dove lo Spirito Santo li chiamerà, e non lasceranno dietro di sé, nei luoghi dove avranno predicato, che l’oro della carità che è il compimento di tutta la legge.
59. Infine, sappiamo che saranno veri discepoli di Gesù Cristo, che camminando sulle tracce della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo le massime del mondo, senza darsi pensiero né fare accettazione di persona, senza risparmiare, ascoltare né temere alcun mortale, per quanto potente. Avranno nella loro bocca la spada a doppio taglio della parola di Dio; porteranno sulle loro spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona del Rosario nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul loro cuore, e la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta.
Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria formerà per ordine dell’Altissimo, per estendere il suo impero su quello degli empi, degli idolatri e dei maomettani. Ma quando e come ciò avverrà?… Dio solo lo sa: noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere: Exspectans exspectavi (Sal 40,2).