Ringraziamo Don Fulvio per averci rilasciato questa intervista.
1) Come si può definire la Confessione?
La Confessione è un momento in cui si prende contatto con la Misericordia del Signore, Il quale è più grande dei nostri peccati e permette di ricevere attraverso la Chiesa, con il Sacramento della Riconciliazione, il perdono dei peccati.
2) Come sacerdote quale Confessione è stata molto significativa per Lei e Le ha lasciato un ricordo indelebile?
Essendo sacerdote, ho confessato moltissime persone, ne ho accolte molte dal cuore ferito e ho ascoltato percorsi di vita molto problematici. Quella più toccante è stata la confessione di un killer della camorra; il quale dopo essere sprofondato nell’abisso del Male, è venuto per redimere i suoi gravi peccati con un atteggiamento molto ferito e provato. Dopo poco è stato ucciso.
3) Com’ è vissuta la Confessione al giorno d’oggi?
Molto dipende dal percorso spirituale di vita. Ci sono alcuni che si confessano con superficialità ed altri che, maturando un percorso più profondo e sincero, sono alla ricerca continua di Dio e hanno bisogno di sentirsi accolti.
4) Qual è l’approccio dei giovani alla Confessione?
I giovani cercano sia un dialogo, sia l’ascolto.
5) Come nasce la Confessione?
E’ un processo storico. Inizialmente era pubblica, in seguito è diventata auricolare, cioè tra la persona e il confessore soltanto.
6) Don Fulvio a quanti anni la prima Confessione personale?
Beh, intorno ai 15-16 anni. Ero molto preoccupato e teso, ma dopo ho sentito un forte senso di liberazione. Premetto che il mio percorso prima del sacerdozio era anticlericale.
7) Come possiamo riassumere quindi il Senso della Confessione?
La Confessione è un momento di accoglienza, di Ascolto e di guarigione interiore in cui si sperimenta l’Infinita Misericordia Di Dio che trasforma e cambia. L’impegno di ciascuno di noi sta nel lasciare operare Dio nel nostro cuore.