Vi sono solide prove del martirio di Floriano, avvenuto a Lorch (Lauriacum) durante la persecuzione di Diocleziano, l’ultima e più violenta dell’impero romano.
Era ufficiale nell’esercito e nell’amministrazione civile del Norico (Austria), e si autoconsegnò ai soldati del governatore Aquilino. I suoi Atti raccontano che fu fustigato, scuoiato e gettato nel fiume Enns con una pietra legata al collo.
Una pia donna ritrovò il corpo e lo seppellì; in seguito fu poi trasferito nell’abbazia agostiniana che si trovava nei pressi di Linz e che ne prese il nome.
Alcune delle sue reliquie furono poi traslate a Roma, dove il papa Lucio III le diede a Casimiro re di Polonia e al vescovo di Cracovia. Da allora in poi Floriano fu invocato come patrono della Polonia, come pure di Linz e dell’Austria Superiore. Alla sua intercessione furono attribuite molte guarigioni e fu invocato contro i pericoli del fuoco e dell’acqua. La tradizione vuole che sia stato martirizzato vicino al luogo dove l’Enns incrocia il Danubio.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lorch nel Norico ripense, nell’odierna Germania, san Floriano, martire, che sotto l’imperatore Diocleziano, per ordine del governatore Aquilino, fu precipitato da un ponte nel fiume Ens con un sasso legato al collo.
Nome: San Floriano di Lorch
Titolo: Martire
Nascita: Sconosciuto
Morte: 4 maggio 304, Lorch
Ricorrenza: 4 maggio
Tipologia: Commemorazione
Patrono di: San Fiorano, Lavarone, Pulfero, San Floriano del Collio, Valfloriana, Raveo, Tramonti di Sopra, Val di Zoldo
Protettore: pompieri