I racconti che riguardano S. Guido sono basati su fonti tarde e non attendibili, arricchite con dettagli ritenuti edificanti, ma incredibili. È chiaro, in ogni caso, che merita di trovare spazio in quella categoria di santi che include Giovanni Calibita (15 gen.), Isidoro l’Agricoltore (15 mag.) e Benedetto Giuseppe Labre (16 apr.). Nacque nelle campagne fuori Bruxelles, probabilmente nella seconda metà del x secolo, ma i genitori erano così poveri che non poterono permettersi di mandarlo a scuola, anche se, data la loro salda fede cristiana, si assicurarono che fosse pienamente istruito nella verità e nel culto religioso.
Guido era molto ricettivo, e considerò molto seriamente l’osservazione di S. Agostino (28 ago.) che piangere per la perdita delle comodità personali è altrettanto pericoloso che riceverle tutte insieme qui sulla terra. Pregava costantemente per la grazia di amare la povertà in cui si viveva, ed era sempre generoso con quel poco che possedeva.
Quando fu adulto, visse un’esistenza peregrina per un breve periodo, finché giunse alla chiesa di S. Maria a Laeken, vicino a Bruxelles, dove il parroco, colpito da quell’uomo semplice ma volitivo e devoto, lo assunse come sacrestano.
Il lavoro era adattissimo al carattere e alle capacità di Guido, e tutto sarebbe restato invariato, se non avesse incontrato un mercante che proveniva da Bruxelles, che lo invitò a investire i suoi pochi risparmi in un affare.
Essendo un uomo molto semplice, Guido accettò, pensando di ricavare più denaro per aiutare i poveri. Lasciò il lavoro per mettersi in società con quell’uomo, ma quando la nave con il loro carico affondò, uscendo dal porto, rimase senza impiego, né denaro. Per riparare a ciò che considerava un errore, nell’aver lasciato un impiego umile, ma buono, per imbarcarsi negli affari del mondo, fece un pellegrinaggio, a piedi, prima a Roma e poi a Gerusalemme, viaggio che durò sette anni. Al suo ritorno in Belgio, si recò ad Anderlecht, dove morì di malattia ed esaurimento. Fu seppellito nel cimitero dei canonici di Anderlecht, che trasferirono i resti in una cappella; una volta si raccontò che avvenivano miracoli sulla sua tomba. È sempre stato popolare presso i saerestani, e chi lavora con i cavalli o nei campi.
MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Anderlecht in Brabante, nell’odierno Belgio, san Guido, che fu dapprima custode della chiesa di Mariensee; noto per la sua generosità verso i poveri, si fece pellegrino per sette anni ai luoghi santi e, tornato infine nella sua terra, vi morì piamente.
Nome: San Guido di Anderlecht
Titolo: Pellegrino
Nascita: 950 circa, Anderlecht
Morte: 1012, Anderlecht
Ricorrenza: 12 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione