Sembra che non ci siano dubbi sull’esistenza di S. Remaclo, e diverse leggende e luoghi in relazione al suo nome sopravvivono ancora nella diocesi di Liegi; tuttavia la Vita prima Remacli del ix secolo, il documento principale su cui furono basate altre Vite, inclusa la Vita secunda del x secolo, si è rivelata inattendibile.
Non è facile, perciò, stabilire gli eventi della sua carriera, sebbene il Miracula sancti Remacli, una raccolta dei monaci di Stavelot, completata nel primo XE secolo, fornisca molti aneddoti, oltre a informazioni importanti sulle usanze del ix e X secolo. Esiste anche la cosiddetta Vita tertia, che risale al XV secolo e riassume le precedenti versioni.
Remaclo nacque, probabilmente in Aquitania, alla fine del vi secolo o all’inizio del vii; dopo aver trascorso un periodo sotto la guida spirituale di S. Sulpicio (29 gen.) a Bourges, diventò sacerdote, e lasciò Bourges quando S. Eligio (1 dic.) gli chiese di diventare il primo abate di un monastero che aveva fondato a Solignac, vicino a Limoges. Questa nomina lo portò a essere scelto come abate di Cugnon nell’attuale Lussemburgo, dove tuttavia non si fermò a lungo, dato che il re d’Austrasia, Sigeberto III (634-656), lo chiamò a corte come consigliere.
Su suo suggerimento Sigeberto fondò la doppia abbazia di Stave-lot-Malmédy nelle Ardenne, per portare avanti l’evangelizzazione di quella zona ancora pagana. Inizialmente i monaci seguirono la regola di S. Colombano (23 nov.), ma Remaclo successivamente adottò quella di S. Benedetto (11 lug.). L’affermazione in base alla quale a un certo punto diventò vescovo di Tongres-Maastricht sembra infondata, dato che pare più che probabile sia stato un vescovo monaco e missionario. Per i suoi monaci, per la famiglia del re, e per gli uomini e donne comuni con cui venne a contatto, era un esempio notevole di tutto ciò che predicava, e molta gente fu incoraggiata a cambiare stile di vita grazie alla sua amicizia.
Morì il 3 settembre, tra il 671 e il 676 circa, e fu seppellito a Stavelot. Il suo culto si estese rapidamente, e molte chiese cercarono di raccogliere le reliquie, specialmente in Belgio, data la relazione con Stavelot-Malmédy, ma non molto tempo prima che si espandesse a Colonia, Caen e altrove.
S. Remaclo è uno dei patroni di Tongres, Liegi, Stavelot, e Malmédy; talvolta è raffigurato in arte con un lupo, in riferimento a una leggenda che sostiene che un lupo, che aveva mangiato il suo asino, diventò suo fedele compagno.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Stavelot nel Brabante, nell’odierno Belgio, san Rimágilo, vescovo e abate, che, dopo quello di Solesmes, fondò i due monasteri di Stavelot e di Malmedy nella solitudine della foresta delle Ardenne.
Nome: San Remaclo (Rimagilo) di Stavelot
Titolo: Abate
Nascita: VII secolo, Aquitania, Francia
Morte: 671 circa, Stavelot, Belgio
Ricorrenza: 3 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione