Stanislao, secondo figlio di Giovanni, senatore del regno di Polonia, e di Margherita de Drobnin Kryska, nacque nel castello di famiglia a Rostkow, nell’allora vasto regno di Polonia, che comprendeva la Lituania e altri paesi. Il re era cattolico, ma il suo potere era limitato dalla nobiltà che difendeva i propri sproporzionati privilegi. L’aristocrazia, compresi anche i proprietari terrieri delle casate meno nobili, costituiva meno del dieci per cento della popolazione ed era decisa a limitare il potere non solo del re e dei consigli cittadini, ma anche del clero (nel 1562, per esempio, la Chiesa perse il potere disciplinare contro le eresie).
La Polonia dell’epoca poteva solo con molte difficoltà essere definita un paese cattolico. Metà della popolazione era di confessione greca o russo ortodossa; molti ebrei vi si erano rifugiati a causa delle frequenti persecuzioni del Medio Evo; ussiti, luterani, fratelli boemi, unitariani c altri ancora diffondevano le loro idee, con grande successo, in un’atmosfera di libertà religiosa straordinaria per quel tempo. La maggior parte dei nobili difendeva questa situazione: metà dei membri del Parlamento erano protestanti (con più calvinisti che luterani), mentre molti nobili cattolici ritenevano che un comportamento tollerante fosse vantaggioso.
La Chiesa, tuttavia, considerava i protestanti, soprattutto i luterani, come i nemici più pericolosi e temibili.
Dopo l’arrivo nel paese nel 1565, durante la vita di Stanislao, ma soprattutto negli anni seguenti, i gesuiti operarono per rendere la Polonia un paese a maggioranza cattolica, in maniera lenta ma metodica, soprattutto esercitando il controllo sull’educazione, appoggiati dal re. Questo processo continuò sino alla fine del XVIII secolo.
Da bambino Stanislao era timido, molto devoto, ma anche molto determinato. Studi recenti hanno messo in rilievo anche la sua natura passionale, che aveva però ben presto imparato a dominare.
Durante l’adolescenza iniziò a trovare la sofisticata vita mondana dei suoi genitori poco attraente, e questi, da parte loro, lo consideravano senza dubbio un tipo bizzarro. «Non raccontare questa storia in presenza di Stanislao», diceva suo padre, «sicuramente si sentirebbe male!». Per un anno venne affidato alle cure del precettore Giovanni Bilinski. All’età di quattordici anni, Bilinski lo portò, insieme al fratello Paolo, maggiore di due anni, a Vienna, dove frequentarono il collegio gesuita. In principio vissero in un pensionato studentesco, una casa prestata ai gesuiti dall’imperatore Ferdinando I (1556-1564): Stanislao si ambientò bene, tutti rimasero colpiti dalla sua diligenza negli studi, dalle vaste letture di autori classici e secolari e dalla profonda spiritualità.
Sfortunatamente Ferdinando morì poco dopo il loro arrivo a Vienna, e il figlio Massimiliano II (1564-1576) si riprese la casa. Paolo, che era meno introspettivo e sensibile del fratello, vide la situazione come un’occasione da sfruttare e persuase Bilinski a prendere per loro in affitto delle stanze in una casa di un senatore protestante. Stanislao non voleva andare a vivere presso degli eretici, in particolare luterani, ma Paolo lo derideva per i suoi scrupoli. Un giorno Stanislao gli rispose: «Se continui a comportarti così, io me ne andrò e tu dovrai spiegare tutto ai genitori». Paolo però non accennò a un cambiamento, e anche lo stesso Bilinski non dava ascolto alle lamentele del fratello più giovane.
I compagni di scuola di Stanislao lo trattavano con distacco, considerandolo un insopportabile presuntuoso a causa della sua intelligenza singolare e del suo comportamento estremamente devoto, poco comune per un ragazzo della sua età. Faceva la comunione il più spesso possibile e il giorno prima di riceverla digiunava; se non era a lezione o in chiesa lo si poteva trovare nella sua stanza immerso nello studio o in preghiera. Si vestiva semplicemente, rifuggiva le lezioni di ballo e si infliggeva mortificazioni corporali.
Nome: San Stanislao Kostka
Titolo: Novizio gesuita
Nome di battesimo: Stanislaw Kostka
Nascita: 1550, Rostkow, Polonia
Morte: 15 agosto 1568, Roma
Ricorrenza: 15 agosto
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Protettore: dei casi di salute disperati o impossibili, dei giovani, della gioventù studiosa, dei moribondi, dei novizi religiosi