La vita di Alessandro si compone di un esemplare triplice rovescio di fortuna, che include la scoperta delle sue origini nobili. Quando la comunità cristiana di Comana nel Ponto divenne sufficientemente ampia da avere bisogno di un vescovo, S. Gregorio il Taumaturgo, vescovo di Neocesarea, si recò nella città per presiedere all’elezione. Rifiutò tutti i candidati proposti dal clero e dal popolo e soprattutto il favorito, un ricco di nobili origini. Gregorio ricordò loro che gli apostoli erano uomini poveri e semplici. A quelle parole, uno pare aver esclamato: «Bene, perché non scegliere allora Alessandro, il carbonaio, come vescovo?». Sapendo che Dio opera in maniera misteriosa, Gregorio mandò a chiamare il carbonaio, che arrivò sporco e annerito dal suo lavoro, e ne percepì sotto gli stracci e i cenci le grandi qualità. Interrogò in privato Alessandro e venne a sapere che era un uomo di buona famiglia e istruito, che aveva venduto i suoi beni ed era diventato carbonaio per seguire Cristo come il Vangelo ordinava. Alessandro accettò che Gregorio lo candidasse a vescovo, il popolo fu d’accordo e il nuovo pastore venne consacrato. S. Gregorio di Nissa (10 gen.), che racconta questi fatti, parla molto bene di Alessandro, dipingendolo come maestro e vescovo esemplare. Alla fine donò la sua vita per la fede, venendo martirizzato con il fuoco (come l’armonica disposizione divina richiede) e divenendo, con ogni diritto, patrono dei carbonai.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Gumenek nel Ponto, nell’odierna Turchia, sant’Alessandro, detto il Carbonaio, vescovo, che, raggiunta per il tramite della filosofia una particolare consapevolezza dell’umiltà cristiana, fu poi elevato da san Gregorio Taumaturgo alla sede di questa Chiesa, dove rifulse non solo nella predicazione, ma anche per aver subito il martirio tra le fiamme.
Nome: Sant’ Alessandro il Carbonaio
Titolo: Vescovo
Nascita: III secolo , Comana Pontica
Morte: III secolo, Comana Pontica
Ricorrenza: 11 agosto
Tipologia: Commemorazione
Protettore: dei carbonai